curiosità stroriche padovane  1°

PIOVE DI SACCO

Dall'antichità al Medioevo
Il territorio di Piove di Sacco era abitato probabilmente già in età paleoveneta e divenne sotto i romani un importante nodo stradale e fluviale. Infatti per Plebs Sacci passavano la Via Popilia-Annia e i fiumi Bacchiglione e Brenta. In epoca longobarda la città divenne sede di un'arimannia, nell'VIII secolo passò sotto il dominio dei carolingi per diventare poi, grazie alla donazione di Berengario I al vescovo Pietro dell'897, territorio del vescovado di Padova, periodo in cui venne fortificata con i terrapieni i quali caratterizzano ancor oggi l'aspetto a forma di quadrilatero. Nel '300 divenne appannaggio dei signori di Padova, i Carraresi, i quali completarono le fortificazioni con la costruzione di torrioni alle porte di accesso, ma mantenendo comunque l'impianto originario a forma di rettangolo.

1405 - 1797: Il periodo Veneziano
Il giorno 3 gennaio del 1405 Francesco Zabarella offre al doge Michele Steno la bandiera, il sigillo e le chiavi della città di Padova: da questa data ha termine la Signoria Carrarese e inizia la dominazione della Repubblica Serenissima su tutto il territorio padovano che durerà per 4 secoli, fino al 1797. La città di Piove di Sacco si trova in condizioni disastrose a causa delle alluvioni, delle epidemie e dei saccheggi. All’inizio del XVI secolo altri lutti e miserie si verificarono tra le popolazioni della campagna a causa della guerra della Lega di Cambrai che, dopo fasi alterne, vede la vittoria di Venezia nel 1513. Durante questo conflitto Piove di Sacco fu saccheggiata e devastata. Tornata la normalità, i Veneziani cominciarono ad acquistare grandi fondi agricoli nel territorio padovano e verso la metà del Cinquecento iniziarono le prime operazioni di bonifica dei terreni paludosi. Si formarono i "Consorzi delle sette prese" e il Piovese fu conglobato nella "Sesta presa" che si estendeva su 60.000 ettari di territorio. Agli inizi del Seicento, Piove di Sacco finalmente ottenne dal Senato Veneziano il permesso di realizzare una Botte sifone a Conche e in un secondo momento a Corte, le quali avevano la funzione di far affluire le acque di bonifica nella laguna. Anche il centro del paese si ingrandisce e cambia con la costruzione dei principali edifici pubblici; attorno a questi sorsero eleganti costruzioni abitate dalla ricca borghesia.

 Nel 1591 fu posto in piazza un basamento in marmo che era destinato a sostenere lo stendardo del Comune nei giorni di festa. Il diciassette novembre 1491 il Doge concesse di istituire il Monte di Pietà. Fino al quel tempo lo avevano gestito gli ebrei ma d’ora in poi lo avrebbero fatto i frati. Pochi mesi dopo l’inaugurazione avvenne anche a Piove. Per questo il Consiglio della Comunità decise di creare una sede dove depositare i beni del Monte e i libri della contabilità. Ogni anno si eleggevano otto Conservatori del Monte e il loro compito era quello di "conservare" le chiavi della cassa e indurre la persone a donare offerte. Il Massaro (altro funzionario), veniva nominato dal Podestà e prestava il denaro alla gente in cambio dei pegni (oggetti di valore). Nel 1801 a causa di una gravissima crisi finanziaria, il capitale si svalutò. Il Monte venne chiuso e fu soppresso definitivamente nella seconda metà del XIX secolo. Durante la dominazione veneziana i traffici si effettuavano tramite corsi d’acqua, viste le condizioni delle strade. Nel 1483 venne istituito il traghetto che collegava Piove con Venezia. I ‘’Burchi’’, i traghetti per Venezia partivano dopo la messa al Duomo e chi doveva trasportare merci, doveva portarle il giorno prima a Corte per l’attracco. Nel 1721 venne aperto il canale che congiungeva Corte a Lova e ai barcaioli di Piove veniva dato il permesso di navigarlo. Nel periodo di dominio veneziano, Piove di Sacco era il centro della Podesteria che comprendeva il territorio della Saccisica. Il Podestà era colui che governava il castello e le ville che facevano parte della Podestaria di Piove di Sacco. Era dovere del Podestà vigilare sugli affari e sulle cose pubbliche facendo applicare le leggi di Venezia; per questo era scelto dalla Repubblica di San Marco tra i suoi più prestigiosipatrizi.

Quanto detto vale per il territorio della Podesteria, cioè dell’intera Saccisica, mentre il castello (il centro) di Piove di Sacco era governato dal Consiglio Generale della comunità, formato da tutti i capifamiglia che avevano il compito di eleggere annualmente il Sindaco, il Canipario, i Consoli, i Consiglieri e altri pubblici ufficiali. Il Sindaco rappresentava la comunità di fronte a qualsiasi persona, comune e luogo dove si trovasse, aveva inoltre poteri amministrativi e di nomina di giudici e notai. Nei quattro secoli di dominazione veneziana il problema più sentito dalla popolazione fu la peste, che inferì più volte apportando lutti e miserie. La peste del 1576 fu a lungo ricordata per le moltissime vittime che provocò nel Padovano. Ben più grave fu la peste del 1631 in cui nella sola Padova persero la vita ben diciottomila persone. Quando anche a Piove la peste cominciò a colpire puntualmente la cittadinanza, fu deciso di fare una processione fino alla chiesa di S. Rocco. La peste continuò crudele a fare vittime su vittime. Il registro mortuario di Piove registrò ben 362 decessi in tre anni di peste. Il 26 aprile 1631 Consiglio della Comunità decise di chiedere aiuto alla Madonna, e il 6 maggio ci fu la processione verso la chiesa della Madonna delle Grazie: ancora oggi si ricorda e si ringrazia la Madonna con la solenne processione del 6 maggio.


       

 

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